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C'è una regola che accomuna tutte le storie di emigrazione: si emigra per conquistare, attraverso il lavoro, una dignità individuale e sociale spesso negata a casa propria. Per questo il lavoro, insieme strumento e fine, è l'assoluto protagonista di quell'andare per il mondo che è la linfa vitale del nostro pianeta. Sono i continui flussi di mani, intelligenze e motivazioni, a trasformare il presente e a costruire il futuro. Questa legge fondamentale, che regola economie e società, è ben nota a generazioni di bellunesi, protagonisti di un'epopea migratoria con antiche radici, che ha raggiunto i suoi picchi massimi tra l'ultimo quarto dell'Ottocento e gli anni Settanta del Novecento. Tutti i mestieri del mondo è un album fotografico che fissa alcuni di questi momenti, con immagini che attraversano quasi un secolo e, nella loro successione cronologica, ci lasciano intravedere un cammino storico, sociale e culturale, percepibile non solo per i segni oggettivi, le mutazioni delle mode e dei paesaggi sullo sfondo, ma anche per l'evoluzione dello sguardo, per come si rappresenta o ci si fa ritrarre, tradendo un vissuto, un sentimento di appartenenza a un'epoca e a un luogo.